Ok, internet è satura di informazioni sull’argomento. Eppure, secondo me, ci sono punti sui quali ancora resiste qualche preconcetto, qualche mito da sfatare. Come al solito inizio il discorso da lontano.
Gli albori
Sono da sempre un lettore vorace, appassionato di libri sia come mezzi di lettura, sia come oggetti da possedere, che completano una casa, una stanza (una persona). Con questa premessa, unita alla passione per la tecnologia, si può capire con quali sentimenti contrastanti considerassi l’acquisto di un ebook reader nel 2010.
A farmi decidere fu la constatazione che leggevo più spesso in lingue straniere che in italiano, che le parole che non conoscevo non le andavo poi a cercare in un dizionario (pigrizia, scomodità), e che proprio quelle avrebbero contribuito a migliorare il mio lessico.
Fu così che acquistai il mio primo reader, l’allora glorioso Sony PRS-650 Touch, scocca alluminio con custodia in neoprene, davvero un bell’oggetto. E soprattutto, con il touch e i dizionari integrati, mi rendeva disponibili le definizioni con un tap.
L’altro ovvio vantaggio è nella portabilità, pari a quella di un tascabile, ma che evita di portarsi in giro mattoni tipo la trilogia di Larsson.
Quando si ha tempo di leggere solo sui mezzi, schiacciato tra le persone, non è cosa da poco.
Dopo qualche mese dall’acquisto, mi resi conto che stavo leggendo molto più di prima. La prima considerazione fu che fosse dovuto al “giocattolo nuovo”, fattore che certamente contribuiva. Ma non solo.
Gli occhi ringraziano
Mi era capitato di leggere a schermo (del pc) libri che non trovavo in cartaceo, con esiti disastrosi quanto a bruciore, lacrimazione e malditesta. I tablet non fanno molto di meglio. I reader con schermo e-ink sono tutta un’altra bestia.
Dopo qualche mese di lettura esclusiva sul Sony, mi decisi a leggere Il Tamburo di latta, di Gunther Grass, senza però trovarlo in formato ebook. Comprato in cartaceo, iniziai a sfogliare con un rinnovato piacere tattile, olfattivo ecc. ecc.
MA
Dopo meno di 20 minuti di lettura su carta, col carattere piccolo (standard per un’edizione economica Feltrinelli, ma a cui non ero più abituato) mi fu evidente, come non era mai stato in precedenza, non avendo mai avuto termini di paragone, lo sforzo della lettura “come la facevo prima”.
La dimensione del carattere diminuisce drasticamente l’affaticamento alla lettura, il mio consiglio è di regolare la dimensione del carattere a
Esageratamente grande
l’effetto collaterale del dovere cambiare pagina molto spesso è davvero un piccolo prezzo da pagare, a cui dopo pochissimo non si fa più caso. Occhi e testa ringraziano. E, alla lunga, il rendersi conto del numero maggiore di libri letti è gratificante.
L’era Kindle
A fine 2013 decisi di effettuare un upgrade sostituendo il Sony con… altro.
Come ogni scelta tecnologica è stata ben ponderata, e alla fine ho optato per il Kindle Paperwhite.
A parte la durata della batteria ormai irrisoria del Sony, l’illuminazione del Paperwhite mi ha convinto. Il lumodotato concorrente Kobo (Glo) è stato escluso per il superiore supporto Amazon rispetto all’allora unico distributore italiano (Mondadori).
Il salto rispetto al Sony è stato evidente, anche se il mezzo è lo stesso. Maggiore fluidità, contrasto e definizione dei caratteri, leggibilità in generale.
Illuminazione
Il non dipendere da luci esterne, abat-jour se si è a casa, accrocchi appesi alla custodia se in giro, è un bel vantaggio, specie per non dare fastidio a chi si ha attorno di sera/notte.
In realtà anche di giorno ha una sua utilità: le migliori condizioni di lettura, da vari articoli letti in rete, si hanno quando il bianco del foglio è simile al bianco di un oggetto bianco (tipo un foglio) in quelle stesse condizioni di luce. Ovviamente questa regola vale finché luce esterna c’è; al buio comunque basta una illuminazione minima per garantire una lettura poco affaticante.
Personalmente tengo queste impostazioni:
- Luce artificiale: luminosità proporzionale all’intensità della luce esterna. Es: in metropolitana, piuttosto alta. A casa, bassa.
- Buio della stanza: luminosità quasi al minimo
- Luce solare: non fa molta differenza, di solito non la modifico, anche se dalla regola qui sopra avrebbe senso tenerla al massimo
Miti da sfatare
Provate a mettere su facebook uno status di apprezzamento agli ebook, e di sicuro scatenerete una serie di post che fanno riferimento al profumo della carta. Premessa: ho una reverenza per l’oggetto libro, ho fatto lavori di rilegatura, ed uno dei miei sogni più o meno segreti sarebbe realizzare un libro manoscritto e rilegato da me. Detto ciò, quando sulla metro tiro fuori (ancora capita) il mio tascabile, non è che lo porti al naso spesso, né vedo farlo ad altri.
Ma soprattutto: se uno prende un ebook reader non è che bruci tutti i libri che ha in casa! o smetta di acquistarne. Un mezzo non esclude l’altro, è solo più comodo in certi contesti. Alcuni libri li ho sia in ebook che su carta.
In generale, non ho notato differenze significative nella esperienza di lettura: quando un libro mi prende, sono assorbito “da perdere la fermata del tram”, perdo la sensazione del mezzo, del come giro le pagine, della grandezza del carattere. Questi elementi concorrono piuttosto all’aspetto fisiologico della lettura, o del corpo che legge, con vantaggio del reader.
Libri gratis (o più economici)
Specie chi legge classici in inglese, troverà una gradita sorpresa in siti come il Progetto Gutenberg che raccolgono e rendono disponibili gratuitamente libri fuori copyright, prima solo in formato txt e html, ora anche epub e mobi (quest’ultimo è digerito dal kindle). In italiano si trova un corpus inferiore di titoli, ma è in costante aumento.
In generale comunque lo stesso titolo costa meno in ebook (attorno al 50%). Tra un’edizione economica coi caratteri minuti a 8€ e un ebook col carattere che posso ingrandire quanto una deluxe in-folio a 4€, la seconda possibilità mi pare molto attraente.
La soluzione più completa e recente è il servizio Kindle Unlimited, che ad un basso prezzo di abbonamento, corrisponde migliaia di titoli che altrimenti andrebbero acquistati. Consigliatissimo soprattutto per grandi lettori
Conclusione
Compro ancora libri cartacei, ma per lo più se non li trovo in ebook, oppure se hanno una rilegatura davvero bella.
P.S. prossimamente un post su Calibre, strumento indispensabile per addomesticare gli ebook, specie col Kindle